Anche in questo Comune, che ha aderito al Progetto WiFi Italia, sono stati attivati gli hotspot gratuiti.
“Oniferi (Oniéri in sardo) è un comune italiano della provincia di Nuoro. Circondato dall’imponente catena del Gennargentu si affaccia sulla vallata di sa Costa, ricoperta di boschi di sugherete, querce, lecci e olivastri. E’ un paesino di origine medioevale della Barbagia di Ollolai suddiviso in sei rioni: su Nodu, monte Ormina, Santu Juvanne, su Cantaru, su Pizu de s’Ortu, Untana e Sant’Antoni. Al centro del paese ci sono la nuova parrocchiale di Sant’Anna, il cui primo impianto è quattrocentesco, poi più volte rimaneggiata e trasformata nel XX secolo, e l’ex parrocchiale di san Gavino Martire, risalente al XV secolo e di grande pregio artistico, circondata da un prato. A metà gennaio si accendono i fuochi di sant’Antonio abate con offerta di vino e dolci tipici.
Oniferi è uno dei centri in cui è viva la tradizione del canto a tenore, tramandato di generazione in generazione e dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Abitato sin dal Neolitico, è ricchissimo di siti archeologici: numerose domus de Janas, dolmen, menhir tombe di Giganti e una quarantina di nuraghi, posti a controllo del territorio e ascrivibili al lungo periodo tra le età del Bronzo medio e del Ferro (1700-900a.C.), tra cui Ola, Murtas, Badu Pedrosu e Brodu. La necropoli ipogeica di sas Concas è considerata come il complesso di domus de Janas, più esteso e antico della Barbagia. La necropoli, databile al 2700 a.C. circa, si trova in un affioramento di trachite del territorio di Oniferi, ai bordi della statale 128. Si contraddistingue per tombe ad impianto complesso e per misteriosi elementi architettonici e simbolici. In particolare sulle pareti di alcune tombe - dell’Emiciclo, della X e della Nuova Ovest - sono incisi grafiti raffiguranti uomini stilizzati a testa in giù. Nella stessa tomba è presente la rappresentazione dell'orsa maggiore con la linea dell'orizzonte e le figure dei capovolti che scendono lungo la parete est. Nella parte opposta alle figure dei capovolti era presente un'incisione cosiddetta della "farfalla".
La tecnologia deve contribuire a conservare e a far conoscere la storia e le tradizioni del nostro territorio, per questo abbiamo deciso di far parte di Wifi Italia, la rete pubblica e gratuita che costituisce una opportunità dedicata a nostri concittadini e ai visitatori”.