Anche in questo Comune, che ha aderito al Progetto WiFi Italia, sono stati attivati gli hotspot gratuiti.
"La partecipazione alla rete pubblica e gratuita di Wifi Italia è un modo, per la nostra amministrazione, di partecipare al processo di digitalizzazione del Paese e valorizzare la nostra storia.
Scontrone è un comune composto da due piccoli borghi immersi nella natura e ricchi di arte, storia e tradizioni. Il territorio comincia a raccontaci la sua storia grazie al sito geo paleontologico scoperto negli anni Novanta. Questo sito ha permesso di studiare quale fosse l’ambiente naturale di Scontrone milioni di anni fa e quali fossero le sue caratteristiche. Nel piccolo centro di documentazione collegato al sito è possibile trovare i resti di artiodattili primitivi come l’Hoplitomeryx, un ruminante dotato di 5 corna, insettivori giganti, coccodrilli, tartarughe ed altri interessanti animali che una volta costituivano la fauna di questi luoghi.
In epoca antica il territorio di Scontrone fu certamente legato alla storia e alle vicende di Aufidena, importante centro sannita di cui restano nella vicina Alfedena una vastissima necropoli e i resti di un’acropoli. Recentemente in località Campo Dragone a Villa Scontrone sono state rinvenute tombe con corredi funerari che risalgono proprio al periodo sannita e romano. Questi reperti, oggi in parte visibili in un’apposita sala espositiva, si aggiungono ai rinvenimenti sporadici degli anni precedenti sempre nei dintorni dell’abitato di Villa Scontrone che testimoniano l’antica origine di questi luoghi.
Nell’epoca tardo antica e medievale l’instabilità politica del territorio, le incursioni saracene e il gioco di equilibri di potere dei feudatari spingono il borgo ad un aspetto più difensivo e lo costringono a seguire le fortune alterne dei signori locali. Questo, però, è anche un periodo di grande fermento religioso in cui i culti dei santi protettori della vita quotidiana e contadina si radicano sul territorio.
È medievale la chiesa di Santa Maria Assunta, più volte rimaneggiata a seguito dei terremoti con cui da sempre il borgo ha dovuto convivere. Originariamente era impreziosita da affreschi che andarono persi, coperti durante i lavori di consolidamento successivi ai terremoti del 7 e 11 Maggio 1984. Oggi parte di questi affreschi sta finalmente tornando alla luce grazie ad una sapiente opera di restauro. Tra la chiesette rurali e i piccoli cenobi di quest’epoca troviamo San Michele Arcangelo probabilmente la chiesa più antica, legata alla presenza dei longobardi sul territorio. Il culto dell’arcangelo guerriero che sconfigge il drago trova grande diffusione nelle credenze popolari sovrapponendosi al culto antico di Ercole con il quale condivide diversi tratti caratteristici. E ancora San Giovanni d’acqua putida che cambiò successivamente il nome in San Giovanni d’acqua santa, nomi che rimandano alla sorgente d’acqua sulfurea che sgorga poco vicino alle sue rovine e alle sue proprietà benefiche. La tradizione vuole che qui abbia sostato Fra Pietro da Morrone prima di diventare Papa Celestino V.
Nel 1943, durante gli anni terribili della Seconda Guerra Mondiale, Scontrone si trovò lungo la linea Gustav, la linea di fronte che divideva l’esercito tedesco da quello alleato. Nell’ottobre di quell’anno il borgo fu colpito da un bombardamento aereo che causò diverse vittime tra i civili, in gran numero bambini, e tra coloro che avevano scelto Scontrone come rifugio. Da questa profonda ferita il paese si rialzò rimboccandosi le maniche e ricostruendo pietra su pietra.
Negli anni 80 compaiono i primi murales poi estesi a coprire l’intero borgo. Qui vengono rappresentati alcuni dei momenti salienti della storia di Scontrone e della sua gente. La vita contadina affacciata sul Regio tratturo Pescasseroli-Candela che scorre ai suoi piedi segnandone le vicende, le relazioni e i ritmi in età moderna e la grande storia dell’emigrazione di fine Ottocento che vide le case svuotarsi di quei giovani che lasciavano il mondo conosciuto per inseguire il sogno di una vita nuova.
Oggi Scontrone è un paese incantevole ed ospitale che ha saputo conservare e rielaborare la sua storia e le sue tradizioni diventando un museo a cielo aperto."