Anche in questo Comune, che ha aderito al Progetto WiFi Italia, sono stati attivati gli hotspot gratuiti.
“Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto Wifi Italia, Ventotene fa parte dell'Arcipelago delle isole Ponziane. L'isola, di origine vulcanica, dalle terre rossastre e brune, coperte da bassa vegetazione e da fichi d'india, offre al primo impatto già l'inconfondibile sapore di "antichità". Il promontorio dalla scarna ed inconfondibile massa tufacea, detto Punta Eolo è riferimento al mitico Dio del vento, della cui presenza si avrà certamente, ed ampiamente, modo di accorgersi durante il soggiorno nell'isola): al di sopra di esso sono sparsi i resti di un'imponente villa romana cui la tradizione ha attribuito l'emblematico nome di "Villa Giulia", a ricordo della figlia dell'Imperatore Augusto che vi soggiornò in esilio. Ma la sorpresa più singolare la si avrà non appena percorsi dieci metri dalla banchina del molo, con lo straordinario spettacolo dell'antico porto di Ventotene, interamente intagliato nel banco roccioso.
Per Ventotene è accertata la presenza di materiale protostorico, rinvenuto circa quaranta anni fa in un terreno fra il cimitero ed il pendio occidentale dell'isola. Si trattava di reperti, per lo più ridotti a frustuli ceramici, relativi all'età del bronzo (secc. XVI-XVII a.C.). Sempre in età antica l'isola di Ventotene viene chiamata ora Pandataria, ora Pandotira. Solo a partire dal Medioevo prende corpo il fenomeno della progressiva deformazione lessicale dell'originario nome dell'isola chiamata all'epoca Bentetien, poi Ventutena , fino a giungere da Ventotiene finalmente all'attuale nome "Ventotene", che molto probabilmente deriva dal termine "vento". Dopo un lungo periodo di silenzio per tutta l'età repubblicana, durante la quale evidentemente l'isola risente del maggior sfruttamento di Ponza, Ventotene sale alla ribalta della cronaca a partire dallo scorcio del I sec. a.C. con la sua designazione a luogo di esilio, per vita dissoluta, di esponenti della famiglia imperiale. Spettò a Giulia il triste destino di inaugurare la serie di ospiti illustri dell'arcipelago pontino, sappiamo che nel 2 a.C. la figlia di Augusto fu relegata a Ventotene per violazione della lex iulia sulla moralizzazione pubblica, emanata da Augusto nel 18 a.C.
Con i Borboni si crearono i presupposti per una nuova urbanizzazione di Ventotene, la seconda dopo quella romana. Se troppo grandi ed estese erano le strutture di epoca romana per essere cancellate completamente, altrettanto non si può dire per le sporadiche testimonianze dei secoli successivi, che vennero pertanto spazzate via o totalmente rimpiazzate.
L'antico borgo marino, la chiesa di S. Candida, il Forte Torre ed il maestoso carcere sull'isolotto di S. Stefano sono i più importanti monumenti borbonici di Ventotene.”