Anche in questo Comune, che ha aderito al Progetto WiFi Italia, sono stati attivati gli hotspot gratuiti.
“Arrampicato su un colle argilloso a 555 m s.l.m., domina la Val d'Agri e il torrente Sauro nella parte centro-occidentale della provincia, al confine con la parte centro-orientale della provincia di Potenza. Nel suo territorio sono presenti numerosi calanchi, caratteristici pendii originatisi dall'erosione di rocce argillose e con scarsa copertura vegetale.
Il nome del borgo deriva dal latino Praedium Allianum, cioè podere di Allius, gentilizio romano. Data la vicinanza ai fiumi Agri e Sinni, sin dall'antichità fu centro importante di scambi tra la civiltà greca, etrusca ed enotria, come testimoniato dalla scoperta di una necropoli risalente ad un periodo compreso tra il VII ed il VI secolo a.C., contenente più di mille tombe e numerosi reperti. Tali reperti sono ora custoditi nel Museo della Siritide di Policoro. Alcune fonti parlano di un borgo di pastori esistente e già sviluppato ai tempi di Pirro, nel 280 a.C.
Tuttavia i primi testi in cui viene ufficialmente citato Aliano sono datati al 1060, anno in cui risale una bolla papale che attribuiva al vescovo di Tricarico l'amministrazione del borgo. Nell'VIII secolo le diverse grotte scavate nelle rocce sedimentarie di origine alluvionale ubicate nella zona di fosso San Lorenzo, già abitate in età preistorica, ospitarono numerosi monaci basiliani sfuggiti alle persecuzioni iconoclaste in Oriente. In epoca medioevale Aliano fu feudo di diverse famiglie, tra cui i Sanseverino, i Carafa ed i Colonna. L'economia si fonda soprattutto sull'agricoltura e la pastorizia; l'abitato è circondato da piantagioni di ulivo che rendono fiorente la produzione di olio d'oliva, da frutteti (in particolare pescheti e agrumeti), e vi si pratica l'allevamento caprino e ovino. La presenza di resti archeologici neolitici e la tomba di Carlo Levi rendono il paese importante dal punto di vista turistico-culturale. Infatti per le vie sono incisi brani del libro Cristo si è fermato ad Eboli e la dimora e i luoghi narrati nel libro sono rimasti intatti.
Partecipare ad una rete pubblica e gratuita è un modo, per la nostra amministrazione, di dare nuove opportunità ai cittadini di connettersi ad un servizio pubblico e uno strumento in più per far conoscere Aliano e sostenere così la sua candidatura a capitale italiana della cultura 2024”