Anche in questo Comune, che ha aderito al Progetto WiFi Italia, sono stati attivati gli hotspot gratuiti.
“Il territorio del comune di Graffignano si trova per la maggior parte sopra un altopiano che domina la valle del fiume Tevere in un territorio ricco di boschi ancora incontaminati. Il Borgo antico originario si sviluppa sopra la sommità di una piccola rupe e comprende il Castello Baglioni ed il cosiddetto Di Dentro. Tale antico complesso corrisponde allo schema tipico dei centri abitati medievali italiani che sorgevano, normalmente, intorno ad un Castello. Attualmente il comune comprende anche la comunità di Sipicciano e di Pisciarello. Nella zona, come in tutto il territorio della Tuscia, sono presenti testimonianze Etrusco -Romane; l'origine del toponimo stesso di Graffignano (Carfinianum) fa supporre che il territorio fosse stato proprietà di un dominus romano: Carfinius. Le primi notizie storiche risalgono alla seconda metà del sec. XIII, quando i nobili Baglioni di Castel Di Piero (attuale S.Michele in Teverina) i cui possedimenti comprendevano anche la Rocca di Graffignano, fecero atto di sottomissione al comune di Viterbo. Il castello di Graffignano, divenuto possedimento di Viterbo, nel XIV dovette condividere le sorti belliche di quel potente comune, che per motivi territoriali, si oppose alla città di Orvieto. I secoli XV e XVI sono caratterizzati da continue dispute territoriali interne alla famiglia, concluse con l’intervento di Papa Adriano VI (1522 – 1523) che confiscòil feudo. Nel 1741 il feudo venne eretto a principato e venduto al principe romano Scipione Publicola di Santa Croce, che ridiede nuova vita ad un territorio lasciato da anni alla rovina. Nel 1809 le guerre napoleoniche portarono il comune di Graffignano all’interno del Dipartimento di Roma; il riordino urbano voluto da Napoleone portò a ricomprendere nel territorio di Graffignano anche il territorio di Sipicciano con il quale formò un unico Municipio.
Sipicciano viene menzionata per la prima volta nell'anno 840, in cui si cita un Fundo Sepiciano in un documento dell'imperatore carolingio Lotario I. Dotato di statuto comunale autonomo, il centro fu danneggiato varie volte nel XII secolo durante le guerre fra guelfi e ghibellini. Esso fu sotto il dominio comunale di Viterbo allorquando, nel XIII secolo, passò sotto quello della famiglia perugina dei Baglioni, signori del locale castello. Il piccolo centro, prevalentemente agrario, rimase pressoché autonomo fino al 1872, quando fu aggregato al comune di Roccalvecce, oggi frazione viterbese situata fra Graffignano e Celleno. Dopo aver inoltrato domanda varie volte, a partire dal 1887, per l'aggregazione al comune di Graffignano, l'ottiene infine nel 1928.
Far parte di una rete wifi nazionale pubblica, come quella realizzata da Mise ed Infratel Italia, permette a Graffignano di porre risalto alla nostra storia e ad una collocazione geografica che pone Graffignano in una zona ricca di bellezze paesaggistiche (dista solo 3 km dall’oasi del WWF di Alviano) ed architettoniche (il castello, gli affreschi del santuario Della Madonna Del Castellonchio) ed è vicino ad altri paesi molto conosciuti: Civita di Bagnoregio, Bolsena, Todi, Orvieto, Alviano, Amelia, Lugnano in Teverina, Castiglione in Teverina e Montefiascone.”