Anche in questo Comune, che ha aderito al Progetto WiFi Italia, sono stati attivati gli hotspot gratuiti.
“Il toponimo Prata di Pordenone deriva dal latino pratum (pl. prata) e indica la vastità del territorio probabilmente ricoperto in antichità da prati. La storia di Prata si identifica con la famiglia dei conti omonimi che l’ebbero in feudo. Le prime notizie certe relative a questa famiglia risalgono al 1112, anno in cui nelle fonti documentarie viene citato Gabriele I da Prata. Gli successe il figlio Guecelletto. I suoi figli furono Gabriele II e Federico, che fu capostipite del casato di Porcia.
Le accese lotte fra papi e antipapi segnarono la storia della Comunità cividalese, i Porcia, i Valvasone, gli Spilimbergo e i Polcenigo appoggiarono Gregorio XII deciso a tenere un Concilio in opposizione a quello di Benedetto XIII. Quale sede del Concilio fu scelta Cividale e prima di raggiungerla Gregorio XII fu ospite di Guglielmino proprio nel castello di Prata. Il Concilio, apertosi nel 1409, fu concluso assai in fretta per il timore che Cividale fosse assalita, mentre i sostenitori del patriarca Panciera devastavano i dintorni di Prata e Porcia.
Prata stipulò con Venezia un patto decennale di reciproco aiuto, che però sciolse poco più di un anno dopo. Intanto Venezia si apprestava ad occupare il Friuli e fra il 1418 e il 1420 quasi tutto il territorio fu nelle sue mani. I Prata rimasero tenaci avversari dei Veneziani, ai quali inflissero nel 1419 una pesante sconfitta. Poco dopo però le truppe della Repubblica marciarono su Prata, devastando l’abitato e il castello, che fu distrutto dalle fondamenta.
Prata di Pordenone fa parte della cosiddetta "Zona del mobile", che in pochi anni ha visto radicalmente trasformare la propria economia da agricola e artigianale a industriale, facendola diventare un centro di riferimento per lo sviluppo tecnologico. Oggi sul territorio ci sono aziende innovative che esportano prodotti di alta qualità in tutto il mondo. La nostra amministrazione è attenta a tutte le opportunità offerte dallo sviluppo, come la digitalizzazione e il Progetto Piazza Wifi Italia, al quale abbiamo aderito per far parte di una rete WiFi pubblica e gratuita”