“Il Territorio comunale si estende su una zona articolata, sul monte Acuto, della catena dei Monti Ernici a presidio della valle del Sacco. Lasciando la strada che da Anagni va verso Fiuggi si sale su verso il borgo antico, girando per i tornanti del monte si possono osservare gli appezzamenti di terreno coltivati a olivo e uva. Da questo territorio si ottiene un ottimo olio e il famoso vino Cesanese del Piglio. Se invece si soggiorna a Fiuggi per le terme, si può raggiungere Acuto percorrendo una strada breve, di appena sei chilometri, immersa nel verde della montagna. Una volta raggiunto il borgo medievale si può ammirare il centro storico e, affacciandosi ad una delle tante terrazze del borgo, rimirare il paesaggio della valle e, dietro, le punte dei monti più alti.
Acuto venne fondata nel V secolo da abitanti di Anagni fuggiti da un'invasione, ma dei ritrovamenti hanno dimostrato che esisteva già un piccolo centro abitato prima della fondazione. Le prime fonti più accurate sono datate 1051 e citano una roccaforte situata nei pressi di Anagni, il Castrum Acuti. La rocca fu dominata da vari signorotti locali e dai vescovi di Anagni in alternanza, fino alla fine del XIV secolo. Dal XV secolo in poi, Acuto si legò sempre di più ad Anagni (infatti agli abitanti di Acuto venne data anche la cittadinanza di Anagni nel 1478) e di conseguenza al papato.
Nel 1557 la Spagna dichiarò guerra al Papa, e così Anagni, insieme ad altri centri della Campagna fu attaccata da Marcantonio Colonna, a capo di un esercito di soldati spagnoli che distrusse Frosinone. Dal 1809 al 1814 Acuto fu, come il resto della regione, sotto il dominio francese. Il comune poi ritornò in mano del papa, ma dal 1815 al 1825 fu tormentato dal brigantaggio.Nel 1870, a seguito della fine del potere temporale e la conquista di Roma, il comune passò al Regno d'Italia.
Il Progetto Piazza Wifi Italia realizza uno degli obiettivi che la nostra amministrazione si è data: offrire ai nostri concittadini, in questo caso con la tecnologia, servizi sempre più efficaci. Per questo abbiamo deciso di far parte della rete pubblica che Mise e Infratel Italia hanno realizzato.”